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ALLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA LA MARYLIN DEL PASSATO, DEL PRESENTE E DEL FUTURO

Anche se Marylin Monroe non ha mai calcato il red carpet della Mostra del cinema di Venezia, il suo nome ricorre spesso nella storia del festival veneziano. 


Non è qualcosa di immediato... a volte si tratta di glamour, a volte di documentari, di evocazioni in film o di esposizioni come quella dal titolo "La Magnifica Marilyn" allestita presso la Fabbrica del Vedere di Venezia durante la 72sima edizione del festival, e che si ricorda ancora con piacere. Ma anche se l'attrice americana non ha mai posato a bordo di una gondola come altre dive dell'epoca, oggi non tutti sanno che negli anni 50 alcune pellicole che la vedevano protagonista sono state in concorso alla Mostra, segnando alcune fasi salienti della sua storia. 



Torniamo per un momento nel passato. Nel 1950 Norma Jean Baker, in arte Marilyn  Monroe, è ancora nelle prime fasi della sua carriera. "Giungla d'asfalto", di John Huston viene presentato  in concorso alla Mostra d'arte cinematografica di Venezia. Il ruolo dell'attrice nel film è di secondo piano, ma, assieme ad "Eva contro Eva" questa pellicola contribuisce a far decollare la sua carriera. Intanto per questo film a Venezia si aggiudica la coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile l'attore Sam Jaffe . Quell'anno la coppa per la miglior interpretazione femminile, invece, va a Eleanor Parker per Prima colpa. Ma intanto, al di là dell'oceano, la fama di Marylin decolla. 


Passano appena cinque anni. Nel 1956 sbarca in laguna il regista Joshua Logan per presentare in concorso il suo "Bus Stop (fermata d'autobus)". Negli anni precedenti Marylin è diventata una star di fama mondiale. Ha sposato Joe di Maggio che a Venezia acquista per lei alcuni gioielli in piazza San Marco. Fermata d'autobus segna un crocevia. Finito il matrimonio con Di Maggio, l'attrice si è spostata a Manhattan per studiare recitazione, ha iniziato una relazione con Arthur Miller e vuole dare una svolta alla sua carriera, basata fino ad allora solo su commedie. 


Ma forse, da quel momento in poi, per uno scherzo del destino, il suo film di più gran successo sarà proprio una commedia, in bianco e nero, come i primi film in cui era apparsa. Nel 1959  Billy Wilder porta a Venezia in concorso "A qualcuno piace caldo" con Tony Curtis e Jack Lemmon. Il film quell'anno è un grande successo di pubblico e di critica e porta a Marylin la sua unica vittoria al Golden Globe come miglior attrice. 


E, tornando al presente, a Venezia 75, verrà finalmente presentata la versione restaurata di questo capolavoro, alla cui proiezione non vogliamo assolutamente mancare (Venezia Classici). 

Tuttavia "a qualcuno piace caldo" non sarà l'unica pellicola con Marylin protagonista nella mostra del cinema che sta per iniziare.


In concorso alla "Settimana della Critica" il primo film della finlandese Anna Eriksson, ispirato proprio alla figura di Marylin. 

"M", come viene presentato sul sito della SIC, "esplora il rapporto tra sessualità e morte, due concetti che sono solo all’apparenza due poli opposti, ma che in realtà si fondono in ognuno di noi, mascherando la paura della morte o il suo desiderio, il mondo dell’Eros". Il film è interpretato dalla stessa Anna Eriksson, che in patria è una pop star, e che ha pubblicato oltre 10 album aggiudicandosi due Emma Award (una sorta di "Grammy" finlandese). 


Sempre nell'ambito delle rassegne indipendenti troviamo, come evento speciale alle Giornate degli Autori, "Goodbye Marilyn" di Maria Di Razza. Tratto dall'omonimo libro a fumetti di Francesco Barilli (edizioni Beccogiallo), in questo cortometraggio animato si immagina l'intervista ad una Marilyn novantenne, sopravvissuta alla tragica notte del 1962 e ora più saggia e distaccata.


Giovane o vecchia, reale o onirica... a colori o in bianco è nero, quando si spegneranno le luci in sala, ed inizierà il film, il mito di Marylin Monroe resterà acceso, più scintillante che mai. 



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